Come individuare le potenzialità di un territorio? Risorse e strategie

da | 19/05/21 | Comunicazione Turistica, Travel Design

Trasformare un luogo in una destinazione è un processo che implica consapevolezza e visione. Significa imparare a leggere un territorio, a vedere le sue potenzialità e mostrarle agli altri. Significa soprattutto condividere e creare valore all’interno della comunità che lo abita. 

Ne abbiamo parlato con Manuela Mimosa Ravasio durante il webinar di formazione gratuita del 26 marzo 2021. Manuela è una delle docenti della nostra Scuola di Turismo Ispirazionale per la quale ha realizzato due corsi: “Parole e narrazione per la destinazione” e “La comunità come risorsa”.

Qui puoi rivedere qui l’intervento per intero, ne riportiamo sotto alcuni estratti.

Allenare lo sguardo

Quando si affronta la questione della valorizzazione di un territorio la prima cosa da fare è esercitare, addestrare e sensibilizzare il nostro sguardo. Molto spesso i valori del territorio sono negli occhi di chi guarda, ma se non si è capaci di guardare, di recepire attraverso lo sguardo quello che un territorio ci può offrire, spesso perdiamo delle occasioni. 

Invertire lo sguardo, andare oltre le rotte visive classiche di un turismo abituato a consumare il territorio in modo spesso vorace, è il primo passo per vedere con un occhio nuovo quello che un territorio ha da offrire. È uno sguardo che si esercita con la sensibilità, con la cultura, con l’ascolto. Riflettiamo su quello che siamo abituati a guardare tutti i giorni nello stesso modo e che cosa invece potremmo vedere cambiando il punto di vista o provando ad ascoltare persone e punti di vista differenti.

Luogo e destinazione non sono la stessa cosa. Non va dato per scontato che la morfologia, la geografia, la bellezza e la ricchezza siano sufficienti per trasformare quel luogo in una destinazione. Affinché un luogo diventi una destinazione ci vuole un vissuto, uno sguardo un’esperienza fatta in quel luogo, che sia replicabile e condivisa con gli altri. 

Affinché un luogo diventi anche destinazione servono:

  • uno spazio geografico fisico
  • la percezione e l’esperienza del turista
  • la presenza di servizi
  • la richiesta

Si potrebbe dire che è la relazione con il territorio a fare la destinazione, una relazione guidata da uno sguardo “nuovo”, spesso ci viene in aiuto quella che è chiamata una lettura culturale del territorio e che ci deve accompagnare nella costruzione di un’identità attraverso le risorse che ri-conosciamo. 

Risorse di un territorio: come vederle e come farle vedere

In Italia siamo molto fortunati, siamo ricchi di risorse. Il nostro territorio è un forziere di morfologie geografiche, di ricchezza del territorio, di biodiversità, di artigianato. La vera difficoltà è la lettura di questa abbondanza; serve riconosce una specificità o un’identità particolare del luogo, occorre fare una ricerca di quello che può rendere riconoscibili. Se abbiamo tanto capitale territoriale occorre individuare quella vocazione che ci rende riconoscibile e distinguibili dagli altri. 

Quali sono le risorse di un territorio? Ce ne sono di tipi diversi:

  • risorse materiali tangibili: architetture del paesaggio, architetture culturali, artigianato, prodotti enogastronomici
  • risorse infrastrutturali: viabilità, servizi, infrastrutture digitali 
  • risorse immateriali, intangibili: l’emozione, l’atmosfera, la possibilità di costruire una relazione con chi è del luogo.

Sempre più spesso la qualità dell’esperienza turistica dipende anche dalla qualità del vissuto di chi abita quello stesso territorio, ovvero la comunità locale. Da qui deriva una delle risorse più importanti per realizzare quello che potremmo chiamare turismo sostenibile o ancora meglio un turismo di reciprocità. La comunità di chi presiede il territorio, di chi resta, è sempre il fulcro di un progetto di sviluppo economico locale in chiave turistica del territorio. La comunità diventa soggetto attivo nella costruzione sia dell’identità del territorio che del progetto di una destinazione turistica.

Quando esercitiamo lo sguardo quindi non fermiamoci all’architettura del paesaggio ma guardiamo anche alle persone, alla comunità ospitata e ospitante. 

Mi piace ricordare che la parola ospite è duplice: è ospite sia chi riceve, sia chi arriva. Noi siamo abituati a guardare il turismo come soddisfazione dei desideri e delle aspettative di chi arriva, ma spesso ci dimentichiamo – ed è questo forse il cambio di paradigma che ci riguarderà sempre più in futuro – della comunità che resta. Il turismo del futuro è fatto della felicità e della qualità della vita di chi risiede: chi arriva da fuori potrà così essere partecipe della felicità e della qualità della vita di chi abita. 

Strumenti per raccontare il territorio

Tutti gli strumenti che si sceglierà di utilizzare dovranno essere messi a servizio dei valori e dell’identità.

Dialogo con la comunità

La narrazione è uno strumento molto importante, forse il primo che abbiamo per creare identità e l’ambito di senso entro cui muoversi. Come nello sguardo ci siamo messi prima in osservazione e abbiamo cercato di recepire le varie possibilità, lo stesso quando ci approcciamo a raccontare con le parole, la prima cosa da fare è ascoltare. Dobbiamo usare l’ascolto per poi trovare le parole e il tono giusto che rispecchiano il territorio. 

Calendarizzazione degli eventi

Una volta individuata la vocazione, è utile un calendario eventi che la amplifichi e, grazie alla risonanza degli eventi, cogliere l’occasione per valorizzare altre risorse del territorio. 

Accoglienza diffusa

Coinvolgere la comunità nell’accoglienza significa anche avviare quel processo quasi naturale di voce locale che racconta in modo spontaneo se stessa e i luoghi che abita.

Chiarezza e trasparenza

Non possiamo ignorare che dopo l’ultimo ci sarà bisogno di farsi carico non solo di condizioni di prenotazioni molto chiare, ma anche di rassicurazioni e chiarimenti sui come ci si occupa di sicurezza e sanità dei luoghi. Non dobbiamo dare per scontato questo aspetto, ne avere paura di affrontarlo. 

Conoscere i trend

Anche lavorando sul locale occorre conoscere il globale e restare informati sui trend e i numeri.

Una volta fare turismo significava portare le persone in un posto. Ora, invece, facendo turismo puntiamo a rendere felici le persone che abitano in quel posto e possibilmente lavorare insieme per un bene comune, migliore e condiviso. 

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Parole e Narrazione per la Destinazione
La comunità come risorsa
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